Coltivare il luppolo
Idee e consigli

Il luppolo non è una pianta tradizionalmente coltivata in Italia, ma in questi ultimi anni è stata presa in considerazione come alterativa ad altre colture con problemi di redditività.

Le difficoltà nell’affrontare questa nuova coltura sta nel fatto che non ci siano molte esperienze pregresse nel nostro Paese: chi ha deciso di intraprendere questo percorso ha, inizialmente, “navigato a vista”, facendo tentativi e correzioni di volta in volta.

Ecco alcune informazioni pratiche, idee e consigli per coltivare il luppolo.

Il luppolo – Humulus lupulus – è una pianta perenne rampicante con rizoma ramificato. La parte della pianta commercialmente rilevante sono i coni, le infiorescenze delle piante femminili.
Il luppolo richiede un terreno con un pH compreso fra 6 e 6,2 che deve essere irrigato regolarmente. Attenzione all’acqua: non deve essere dura e non deve avere alti livelli di salinità.


luppolo

È stato osservato che i risultati migliori nella coltivazione del luppolo si hanno su terreni sabbiosi a fondo drenante. I terreni argillosi non sono del tutto da escludere, l’importante è che ne sia attentamente curato il drenaggio. Rimane comunque preferibile un terreno che permetta una buona ventilazione e ossigenazione della radice, in modo da evitare malattie fungine per cui, peraltro, i trattamenti disponibili sono molto limitati.
In definitiva, il luppolo richiede una costante irrigazione ma vanno assolutamente evitati i ristagni. Per questo il metodo di irrigazione consigliabile è quello a goccia, meglio ancora se a goccia con fertirrigazione, perché un’altra delle prioritarie necessità del luppolo è la nutrizione: questa tipologia di pianta è molto vigorosa e, pertanto, consuma molti nutrienti. Va, quindi, supportata con gli elementi fondamentali per la sua crescita: azoto, fosforo, potassio e, in alcune fasi, anche con zinco e magnesio.


La pianta di luppolo è subito produttiva, sin dal primo anno d'impianto, ma, a partire dal terzo anno, si stabilizza e rimane più o meno costante fino anche a venticinque anni.
Per quanto riguarda l'impianto, si compone di fili, sui quali ogni anno vengono fatti arrampicare i germogli scelti, pali di sostegno e cavi portanti orizzontali. Il sesto d'impianto è variabile: generalmente si tengono tre metri fra una fila e l'altra e un metro/un metro e mezzo fra una pianta e l'altra. Il trapianto delle nuove piantine può essere fatto in autunno, fra settembre e ottobre, o in primavera.


campo di luppolo

Proprio in primavera si comincia con la pulitura dei residui colturali dell'anno precedente.
Dal secondo anno, alla ripresa vegetativa, vanno selezionati i germogli più vigorosi che si generano dalla ceppaia, recidendo gli altri. I germogli che rimangono vengono fatti salire in senso orario sui fili appositamente posizionati.


Il luppolo giunge a maturazione fra agosto e settembre, a seconda delle varietà, della condizione pedoclimatica e dell'andamento della stagione. Al momento della raccolta, la luppolina contenuta nei coni sarà abbondante e di colore giallo, oltre ad emanare il caratteristico aroma. Durante le operazioni di raccolta si taglia la parte aerea della pianta e si procede a separare i coni dalle liane. È fondamentale procedere ad essiccazione del prodotto subito dopo il raccolto – entro quattro ore.




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