Viticoltura di precisione
Arriva il robot autonomo

I potenziali vantaggi della viticoltura di precisione sono davvero rilevanti: con l’osservazione costante dei vigneti si possono fornire acqua e nutrimenti alle singole piante in modo variabile in base alle necessità, facendo sì che si possa migliorare la qualità e l'omogeneità delle uve; inoltre, la possibilità di raccogliere informazioni sulle bacche consente di vendemmiare al momento giusto, mettendo in atto una raccolta selettiva o scalare.

Per avere questo tipo di informazioni, le metodologie tecnologiche utilizzate fino ad ore sono tre: i satelliti, i droni o i sensori sui mezzi.
Ognuno di questi metodi è a suo modo rivoluzionario, ma ha anche evidenti limiti: il satellite offre immagini a basso costo, ma ha un grado di risoluzione troppo basso e inoltre ha tempi di aggiornamento dei dati che possono non coincidere con le necessità reali della vigna; i droni hanno una risoluzione elevata, ma richiedono l'intervento di un operatore specializzato, che rappresenta un costo aggiuntivo; i sensori montati sui mezzi agricoli offrono dati molto precisi e un basso costo operativo, visto che vengono istallati proprio sui mezzi utilizzati per i lavori in vigna, ma questi mezzi non sono fra i filari h24 e il monitoraggio rimane parziale.

Per avere dati sempre a disposizione, a basso costo, ed estremamente precisi è nato VineScout, un robot autonomo. Si tratta di un progetto finanziato dal programma europeo Horizon 2020 che mette assieme aziende, università e cantine sparse tra Francia, Spagna e Portogallo. Il progetto ha come obiettivo quello di sviluppare un robot in grado di muoversi autonomamente in campo per raccogliere dati.

Su VineScout sono montate due tipologie di sensori:

|- sensori multispettrali: sono utili per elaborare indici che forniscono informazioni sullo stato di salute della pianta; possono, inoltre, valutare il grado di maturità delle uve, sia osservando come gli acini riflettono la luce del sole, sia organizzando campionamenti

- sensori termici: tramite i sensori termici il robot è in grado di valutare lo stress idrico della coltura, in quanto una chioma ben idratata riesce a mantenere bassa la propria temperatura tramite l'evapotraspirazione.

Tutti i dati raccolti dal robot vengono inviati in azienda in tempo reale, dove vengono elaborati per trarre informazioni utili alla gestione del vigneto.

VineScout è totalmente autonomo e si muove nello spazio grazie al suo sistema di navigazione, frutto dell’integrazione di tre differenti tecnologie:

|- Immagini 3D: le sue telecamere scattano foto dell’ambiente circostante, che viene poi ricostruito digitalmente e in maniera tridimensionale tramite un software. Riesce così a “vedere” e a “percepire” eventuali ostacoli.

- Lidar: si tratta di una tecnica di telerilevamento che permette di determinare la distanza di un oggetto utilizzando un impulso laser. Questo sistema permette al robot di muoversi in vigna anche di notte.

- Ultrasuoni: i sensori ad ultrasuoni permettono non solo di migliorare la navigazione in vigna, ma anche di arrestare il movimento del robot nel caso si trovi davanti un ostacolo.


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